giovedì 22 maggio 2008

Crostatine ricotta e cioccolato, dedicate ai Miodio :)


I MiOdio sono un gruppo musicale di San Marino, e proprio ieri sera hanno debuttato a Belgrado con la canzone "Complice", che ha sbaragliato 45 avversari alle selezioni. Questo è stato un anno di svolta per il gruppo, prima un tour con Renato Zero, ed ora l'Eurofestival un evento di  musica di grande rilevanza in Europa, ma sconosciuto in Italia, che non ha mai partecipato con artisti in gara, i MiOdio infatti sono il primo gruppo italo-sammarinese che vi approda. Purtroppo la selezione non ha avuto gli esiti sperati, d'altronde si trovavano a concorrere con nazioni grandissime come la Polonia, l'Irlanda.. ed a votare erano i paesi stessi, la densità di popolazione conta eccome! Questa volta però, l'importante è stato davvero esserci, questo grande festival ha dato loro una meritata visibilità internazionale che servirà sicuramente come ulteriore trampolino di lancio per l'agognata ascesa! Seppure il loro genere non si confaccia proprio ai miei gusti musicali (io vado di cantautori italiani vecchio stile!) li seguo spesso, ed ogni loro concerto è una gran overdose di energia; non lo dico solo io, leggete quì che recensione! Come se non bastasse sono legata a loro "affettivamente":) Vedete quel barbone che suona la chitarra? Bè, è il mio grande grande amico acquario.. Paul, dai piedi ben piantati sulle nuvole!:) So la fatica che ha fatto per arrivare fino a lì, i piccoli e grandi compromessi personali necessari per avverare questo sogno, come tutti i ragazzi del gruppo d'altronde. Cosa poteva dedicargli la Sabry per questo successo? Quello che so fare meglio, un dolcetto ovviamente!


Ingredienti per 6 crostatine:
Pasta frolla (per un'unica crostata grande raddoppiate le dosi!)
1 uovo
150 g di farina
50 g di burro a temperatura ambiente
75 g di zucchero
1 cucchiaino di lievito

Ripieno:
250 g di ricotta di mucca
100 g di panna da montare
100 g di cioccolato fondente tagliato a scagliette (o gocce di cioccolato)
40 g di zucchero
1 uovo

Procedimento:
Impastate bene tutti gli ingredienti per la pasta frolla avendo cura di tagliare il burro a dadini dopo averlo lasciato circa un'ora fuori frigo per ammorbidirlo. Dopo aver lavorato la pasta in modo ben omogeneo fate una palla, avvolgetela con la pellicola e lasciatela riposare un ora in frigo. Nel frattempo miscelate tutti gli ingredienti per il ripieno e lasciatelo da parte. Passato il tempo, riprendete la pasta frolla. Stendetela con un mattarello su un tagliere dello spessore di circa 2 cm, appoggiatela sullo stampino da crostata imburrato e infarinato, facendolo ben aderire al fondo e passate il mattarello sui bordi in modo da tagliare l'impasto in eccesso in armonia col decoro del bordo. Ripetete l'operazione per tutti gli stampini. A questo punto aggiungete il ripieno a cucchiaiate, in modo che arrivi appena sotto la superficie della pasta . Infornate a 180° C in forno preriscaldato per circa 20 minuti (30-35 se optate per un'unica crostata, in ogni caso valutate dall'aspetto la doratura e la cottura sia del ripieno che del fondo e regolatevi di conseguenza, a differenza delle torte il forno si può aprire tutte le volte che si vuole per la crostata, non si rovina niente!:). Buon appetito!

venerdì 16 maggio 2008

Cuore di pane al pomodoro e famiglia allargata


La stavamo aspettando da un pò, il tempo passava lento contando i giorni che ci separavano dalla fatidica data quando, in un tranquillo pomeriggio di studio il telefono squilla: <Ho un proposta per voi. Visto che volevate aspettare i 2 mesi, perché non prendete anche la mamma da subito? I fratellini li ho già dati via, io penso che sia meglio, lei è l'ultima della cucciolata, fatica a mangiare ed è rimasta formato mignon.. bisogna starle dietro..> mm, indecisone, la nostra impazienza sarebbe stata appagata, ma a che prezzo? <Poi, finito il tempo, la madre ce la ridate quando volete> ha concluso Stefania. Ancora indecisione..e se è inselvatichita e ci ribalta l'appartamento? Ci stiamo tutti in questa casetta? Con che coraggio riportarla al canile dopo averla usata come "mucca" sapendo poi che un animale già adulto ha pochissime possibilità di venire adottato? Ci siamo detti:<Ma sì, proviamoci, allarghiamo il cerchio d'amore!> .. ed è così che diventammo una famigliola di 4! E' con grande gioia che vi presento Giuggiola! (sì questi frutti dimenticati stanno lasciando il segno!:).. ma dov'è?! Trovatela! Sì sì c'è, è perfettamente mimetizzata.. guardate bene..

Questi primi piani forse vi aiuteranno a localizzarla. E la gattona è sua madre per la quale ancora non abbiamo trovato un nome vero che gli si addica (si accettano proposte..)! Il soprannome più gettonato al momento è "la mucca", visto la visibile quantità di latte che si porta appresso. Questi due rospetti ci hanno fatto passare una notte insonne con pianti e lamenti, tanto è che per un momento ci siamo quasi sentiti genitori di un neonato <Piange, vado io o vai tu?>:).. speriamo che la seconda nottata vada un pò meglio (la mamma deve dormire! Domani va a Perugia al corso di cioccolato!:).. 


Ma veniamo alla cucina, questa settimana infatti non era la prima volta che affrontavo la maternità! Ricordate i miei batteri?:) Ho panificato.. che emozione. Volevo fare qualcosa di originale, avevo un vago ricordo di un pane al pomodoro mangiato chissàdove, così ho provato a riproporlo.. a forma di megacuore-rosso-amore! (Sere, che ne dici per il matrimonio?.. se fai la pasta madre, ogni settimana da qui alla cerimonia fai un cuoricione e poi lo congeli, oppure tanti piccoli cuoricini monoporzione?:). Ho fatto un errore, troppo poco zucchero per il quantitativo  di pomodoro  aggiunto, e così il pane è risultato acido. Ma per quanto riguarda la lievitazione, la morbidezza, la durata, la mollica.. semplicemente perfetto. Non so cosa darei per potervi fare sentire il profumo che c'era nella mia cucina durante la cottura.. dovete promettermi che ci provate! Da qualche parte ho letto: <Se volete parlare con Dio dimenticativi le bustine ed iniziatevi alla pasta madre>E' proprio così. Buona panificazione!


Ingredienti:
1° impasto
250 g di pasta madre (la parte che buttereste dopo una rinfrescata. Gli altri 250 g rimetteteli in frigo)
180 ml di acqua tiepida
300 g di farina bianca 
2° impasto
200 g di farina
200 g di doppio concentrato di pomodoro
acqua tiepida q.b.
1 cucchiaio di zucchero (ERRORE! Troppo poco, mettetene almeno 3-4 cucchiai, servirà ad eliminare l'acidità del pomodoro)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
2 cucchiaini di sale

Procedimento:
Sciogliete la pasta madre nell'acqua, aggiungete la prima dose di farina e e poi impastate il tutto. Lasciate lievitare in un luogo caldo, coperto da un canovaccio umido un'intera notte. Al mattino il volume sarà quasi raddoppiato. Formate l'impasto definitivo con la seconda dose di farina, il concentrato di pomodoro, lo zucchero, il sale, l'olio e acqua tiepida q.b. per ottenere un impasto morbido ma sodo e non appiccicoso. Dategli la forma di un cuore e ponetelo su una teglia ricoperta di carta da forno, deve lievitare 2-3 ore sempre coperto da uno straccio umido. Quando sarà bello gonfio, infornate in forno preriscaldato a 220° per circa 30-35 minuti (il fondo dovrà suonare vuoto e la crosta in superficie dovrà essere leggermente dorata).

lunedì 12 maggio 2008

Allevamento di batteri (ovvero la Pasta Madre!..:)


E' incredibile come questa cosa mi abbia preso! La cuoca petulante mi aveva avvertito.. crea dipendenza! Mi sono messa a fare la pasta madre.. a parte l'innata curiosità per questo uso così antico ed affascinante di addomesticare la natura rispettandola (io AMO l'autosussistenza, il farsi le cose da soli, in un modo che è spontaneamente biologico ed ecosostenibile, vedi l'orticello di casa, mai pensato di metterci veleni!), sembra che questo metodo di panificazione abbia molti vantaggi. Il primo sicuramente è la durata del pane, siccome i batteri sono vivi e continuano ad esserlo anche dopo la cottura questo pane può durare anche fino ad una settimana; il secondo è la digeribilità, questo pane dicono risulti essere molto più digeribile. Terzo vantaggio: la GIOIA di prendersi del tempo per curare la propria alimentazione, dedicandosi ad una cosa che si fa da SOLI dall'inizio alla fine, che prima è solo farina e acqua e dopo diventa magia. Ma questi esserini vanno curati, anzi mi sbilancio.. vanno AMATI! Sì proprio così, come un animaletto domestico, non possono restare senza cibo o senza aria o senza acqua, pena loro morte e niente pane. Il principio è molto semplice: nell'aria ci sono tanti tipi di batteri, tra cui i Saccaromiceti, questi quando trovano un ambiente accogliente (nel nostro caso calda e morbida farina con un cucchiaino di miele e dell'acqua tiepida) vi si stabiliscono. All'inizio con una presenza discreta, (il primo giorno se non vedete niente, non demordete, continuate a creare la loro "casetta"), poco dopo decideranno di stabilirsi definitivamente e li vedrete eccome. Come ogni animaletto domestico a cui va pulita la gabbietta, anche loro hanno bisogno che li si "rinfreschi", altrimenti lavorano lavorano (vedrete tante bolle d'aria---> la lievitazione appunto!) ed esauriscono il substrato (sono circondati dai rifiuti e non hanno più nulla da mangiare). Qui interveniamo noi ed ogni giorno per 7 giorni aggiungeremo acqua e farina nuovi per fare crescere al massimo le colonie, la comunità di batteri!:) IMPORTANTISSIMO: per crescere e moltiplicarsi hanno bisogno di CALDO! (27°-30°.. la massima attività l'ho riscontrata mettendoli un pomeriggio intero in un luogo in cui batteva il sole, sono raddoppiati in pochissimo tempo! Per tutti i giorni e le notti va bene mettere il vasetto in armadio tra coperte di lana magari!). Arrivati ad una densità di popolazione elevata li chiuderemo ermeticamente in frigo, il freddo diminuisce un pò il loro lavorio pur mantenendoli vivi (ciò vuol dire che non avranno più bisogno di essere rinfrescati una volta al giorno, ma almeno una volta alla settimana.. fate il pane!).. se così curati e tenuti durano anni e continueranno a darvi caldo pane e tanta soddisfazione!

Procedimento (liberamente tratto dalla cuoca petulante, con un pò di modifiche):
GIORNO 1:
125 g di farina integrale bio
125 g di farina bianca (lei consigliava manitoba che io non avevo)
acqua tiepida q.b.
un cucchiaino di miele

Impastate il tutto, (la consistenza dev'essere come quella della foto: impasto morbido ma che non si attacchi alle mani!). Mettete la pallina in un contenitore di vetro (mai plastica) e lasciatelo all'aria con uno straccio umido sopra (in questo modo la superficie non si secca, ma chi deve entrare entra!:)

GIORNO 2:
250 g di pasta madre
125 g di farina integrale bio
125 g di farina bianca
acqua q.b.

Impastate il tutto, pesatene 250 g e l'altra buttatela o usatela per il pane (vi devono rimanere sempre 250 g d'impasto. Io ho provato a farlo aiutandolo con 1/2 bustina di lievito di birra,visto che ancora il lievito naturale non è pronto, ma dovete diluirla in tanta farina,almeno 500 g, perchè il sapore è già molto acido). Coprite con lo straccio umido e mettete al calduccio a riposare (lo straccio mantiene l'umidità, per evitare di formare quell'odiosa crosta sopra, che vi costringe a buttare via quasi metà dell'impasto).

Dal GIORNO 3 al GIORNO 7
Procedimento identico al Giorno 2. Però verso fine settimana inizierete a vedere la differenza, l'impasto si alzerà in molto meno tempo, nel vetro vedrete tantissime bollicine d'aria, questo è il segno che i batteri ci sono, proliferano e sono molto arzilli. L'impasto al caldo raddoppia in poche ore.

GIORNO 7
La vostra pasta madre è pronta, mettetela in un contenitore ermetico in frigo. Usatela per panificare almeno una volta a settimana (150 g di pasta madre per circa 600 g di farina) oppure rinfrescatela (usate il procedimento del giorno 2, vi devono rimanere sempre 250 g di impasto).

Vi consiglio di farla perchè è molto soddisfacente! Per il pane dovrete aspettare il prossimo post però!:)