mercoledì 30 aprile 2008

Persico all'arancia e coriandolo light & Calzetti colorati


Ieri c'è stata un'interessante discussione sul blog di Salsina, 150 euro per un cena in un ristorante di alta cucina, sì o no? Devo dire che all'inizio mi ero un pò intristita, sembrava che fossi l'unica a considerarla un'esagerazione. Poi nell'ultimo commento di Roby ho trovato molto equilibrio tra le due parti, 1) Sì, è un'esperienza unica e mistica ed ognuno spende i suoi soldi come gli pare (e secondo me, meglio lì che in vestiti o borse dai 200 in sù.. ma chi ve lo fa fare, lavorare per l'apparire?) 2) Esistono altri posti, altre soluzioni, mangiare bene sano e genuino, fantasioso e sperimentale, a meno soldi. Per citare Roby (chi sei? spero non ti dispiaccia essere citato/a!) "non si capisce perché la sperimentazione debba costare tanto: io posso accettare senza problemi di spendere di più per la qualità degli ingredienti di base, ma non capisco perché la sperimentazione costi. Paghiamo la fantasia? Ma la fantasia non ha prezzo, e in ogni caso la fantasia non si trova solo nei ristoranti da 150 Euro...", la penso esattamente come lui, ed ammetto che facendomi prendere dall'entusiasmo ho un pò divagato sull'argomento, sono passata dalla felicità al senso della vita!:) Anzi ad un certo punto me la sono presa anche sul personale, c'è chi insinua che chi non la pensa così non debba nemmeno avere un food blog, ma che scherziamo? La cucina si ama solo in quel modo? Allora bisogna essere ricchi. Se avete soldi in esubero, vi consiglio di darli quì, l'associazione filippina che ho visitato due estati fa. Io sono così, mi piacciono le cose concrete, sapide, genuine, e che abbiano un valore. 150 euro per una cena, anche se Quella cena, non è convivialità, è consumismo secondo me. Non essendo una chef, non frequentando l'ambiente mi limito a dire la mia, quello che farei o non farei io, senza puntare il dito contro nessuno (tantomeno contro Salsina che mi sta molto simpatica, e sono del parere che in amicizia si possano avere anche pensieri differenti!:). Anche se sarebbe l'esperienza più bella della mia vita avrei un problema con la mia coscienza. Mi ritrovo molto in quello che dice Viviana nella sua presentazione, che è poi la filosofia della sua amata nonna: "Cucinare perché si deve mangiare dunque, che non vuol dire scongelare due petti di pollo e condire un'insalata già pronta. Perché si deve mangiare, qui sta il segreto di nonna n'Zilla, perché è necessario riunirsi, due volte al giorno, intorno a una tavola, ed è necessario sapere di aver fatto qualcosa di buono per sé e per gli altri. Perché se lo si fa, (e tanti, anche tra i cuochi e i ristoratori affermati, non lo sanno) si deve fare bene, si deve diventare maestri…", ecco. L'amore per la cucina per me è questo, mi ritrovo a dover cucinare due volte al giorno per me ed i miei cari, e mi piace metterci allegria, creatività e fantasia. Proporre la stessa pietanza in due modi completamente diversi è il mio successo, stupire chi si siede alla mia tavola anche. Io la cucina la amo così, una felicità "casalinga" senza pretese e con i calzetti colorati (lo sapevate che gli chef possono mettere solo calzetti bianchi? Me l'ha detto Mike! oh mamma!:). 

Cambiando argomento, da quando viviamo insieme, io e Moci (ndr, Alby) stiamo lievitando, 3-4 chili a testa li abbiamo presi di sicuro! In previsione dell'estate è stata vagliato un nuovo stile di vita, dieta e sport la fanno da padrone (so che dovrebbe essere sempre così, ma siamo pigriii e ci piace mangiareee), abbiamo optato per una dieta dissociata, quindi ieri si è mangiato pesce e verdure , senza neanche un granellino di pane (piano piano ci abitueremo!). Ho scelto un pesciolino magro magro ma che rischia di essere un pò insapore, la salsina all'arancia e le spezie l'hanno decisamente trasformato!

Ingredienti:
2 filetti di persico
2 arance non trattate
2 cucchiai d'olio e.v.o.
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaio di semi di coriandolo
1 cucchiaio di semi di senape
prezzemolo fresco
sale e pepe

Procedimento:
Scaldate l'olio in una padella e poco dopo aggiungete l'aglio. Lasciate insaporire qualche minuto e posizionate nella padella il persico tagliato in parti più piccole (non bocconcini, sempre filetto ma più piccolo, io li ho tagliati in 3 pezzi ciascuno). Aggiungete il succo delle due arance, e qualche filino di scorza, le spezie, il prezzemolo, il sale e il pepe. Lasciate cuocere circa 5 minuti per parte, e fino a  quando il succo si ridurrà in una salsina densa. Aggiustate di sale, servite caldo con la salsina versata sopra ed ancora qualche seme di coriandolo come decoro. Come contorno io ho optato per zucchine e carote cotte al vapore, non ci stanno male e lo rendono proprio light! Buon appetito! :)

martedì 29 aprile 2008

Raviolo aperto primaverile



Al contrario di oggi, ieri era una bellissima giornata di sole ed ho ceduto, due passi per andare a prendere alla bottega qualcosa che serviva, una scusa..
Ho attraversato un piccolo parco scaldata da un raggio di sole che scaltro mi ha accarezzata.. mi sono sentita fortunata con nessun cartellino da timbrare e qualche fiore da poter raccogliere.."ancora per poco" ho pensato.

  

La ricetta è molto semplice, l'idea del raviolo aperto mi è venuta da della pasta verde rimasta da una precedente lasagnata, avevo cotto e surgelato quella in surplus, quindi l'ho tolta qualche ora prima e l'ho passata solo un minuto in acqua bollente salata. Per il ripieno gli ingredienti sono quelli che avevo in casa: patate, ricotta, spinaci freschi e prosciutto crudo. E' piaciuto! :)


Un grazie a Lilith per questo premio, ne sono onorata, e le sono grata per le parole che ha usato per me. Non sono in grado di fare delle nomination stamattina, in ogni modo le persone sarebbero le stesse del foca pride, quelle con cui ho legato di più in rete..:)
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P.S.= sono già arrivate diverse ricettine per il "Meme dei frutti dimenticati", ma ancora troppo poche per un PDF dignitoso, quindi rinnovo l'invito a mandarmi ricette riguardanti questi affascinanti frutti!
Ed ora il raviolo nel dettaglio:

Ingredienti (per 2 persone):
pasta all'uovo verde, una striscia (1 uovo, 150 g di farina, un pugno di spinaci bolliti e strizzati)
2 patate bollite
50 g di ricotta 
4-5 foglioline di spinaci crude lavate + erbe aromatiche a piacimento (o disponibilità!:)
2 fette di prosciutto crudo
olio extravergine di oliva
sale e pepe
noce moscata

Procedimento:
Schiacciate le patate con l'attrezzo "come si chiama?", con le mani amalgamateli con la ricotta e gli spinaci tagliati a fettine sottili, condendo con olio crudo, sale e pepe. Montate il raviolo sul piatto in questo modo: foglio di pasta, poi ripieno (io ho fatto delle palline con l'aggeggino che si usa per il gelato), al lato decorate con delle roselline fatte con il prosciutto (da una fetta ne vengono 2), un filo d'olio sopra ed una spolveratina di noce moscata. Va bene anche servito freddo.. magari in terrazza o in giardino.. Buon appetito!:)

         


Vi faccio arrivare i fiori di ieri, sperando che vi rallegrino un pò la giornata, in attesa che il sole rispunti.. Buona Primavera a tutti!

martedì 22 aprile 2008

Meme dei frutti dimenticati

Sto postando dalla biblioteca di Rimini, mi trovo in questo affascinante luogo per motivi di tesi, e oggi c'è una novità.. per la tesi.. ho bisogno di VOI! Sì, di tutti voi che avete in qualche cassetto, o tra fogli ingialliti delle vostre mamme o nonne ricette tipiche riguardanti I FRUTTI DIMENTICATI. Quali sono? Rientrano in questa definizione molti frutti, ma mi rivolgo a questi in particolare: azzeruolo, corniolo, sorbo, melo cotogno, giuggiolo, corbezzolo, gelso nero e bianco, nespolo e prugnolo; Perchè dimenticati? Si tratta di frutti prodotti dalle piante domestiche o spontanee che crescevano vicino alle case coloniche, nei campi o nei boschi. Ogni famiglia ne faceva una grande scorta per l'inverno, si mettevano al riparo nei grandi solai in attesa della maturazione o per la conservazione; davano sicurezza, permettevano di affrontare l'inverno con la consapevolezza che, in ogni caso, c'era qualcosa da mangiare. Nel dopoguerra, col miglioramento delle condizioni economiche e col progressivo abbandono dell'alta collina da parte della popolazione contadina, queste piante sono state abbandonate senza grande rimpianto, ed ora ne esistono pochissimi esemplari, spontanei o coltivati a livello amatoriale; e i frutti si vedono sempre più raramente, magari a qualche festa di paese o in qualche supermercato ben fornito.

Il mio lavoro mira a recuperare tutto ciò che concerne questi frutti, dalle ricerche su riviste scientifiche per scovare eventuali principi attivi individuati, alle informazioni storiche (ecco che ci faccio quì! Ho consultato un libro di un medico senese del 1581.. una meraviglia!:), dagli aspetti botanici alle RICETTE DELLA TRADIZIONE.. qualcosa vi sconquifera ora nella zucca? Vi balenano nella mente gusti e nomi strani? Cotognata, vino di corbezzolo, conserva di azzeruolo, brodo di giuggiole..sì?!:) allora fatene un post, insieme a qualche informazione o ricordo, emozione che vi lega a quel frutto. Lo chiameremo MEME DEI FRUTTI DIMENTICATI, e più nello specifico:

  • aiuterete me arricchendo la mia tesi di laurea contornandola di quella parte tradizionale da me molto amata (Grazieeeeeeeeee!:);
  • più gente partecipa più ricette si raccolgono. Verrà fuori un bel PDF che poi andrà ad ognuno , arricchendo i nostri ricettari personali;
  • con la loro diffusione contribuiremo a tenere vive tradizioni, ricette e sapori che rischiano di perdersi nel tempo;

Sotto vi ho messo delle foto dei frutti, perchè molto spesso questi sono noti esclusivamente sotto nomi dialettali (diversi zona per zona..)!
Il meme è aperto a tutti, se non avete un blog mandatemi un'e-mail (
liquiriziadolceradice@gmail.com) con la ricetta ed io la posterò per voi.

IMPORTANTE: Molti di questi alberi non sono ancora in fiore, ed i frutti arrivano nella tarda estate o in autunno. Quindi a meno che non abbiate conserve sarà impossibile preparare un piatto in questa stagione, vi chiedo quindi di postare la ricetta con qualche foto di repertorio magari.. o con quello che vi va (visto che si parla di ricordi sbizzarritevi!), questi sono i requisiti:

  • nella ricetta deve essere presente come ingrediente uno di questi frutti, che non deve avere per forza il ruolo centrale, ma deve essere comunque valorizzato (un filetto con salsa di more di gelso va benissimo per esempio);
  • il termine ultimo è il 31 maggio, in modo che per l'estate tutti abbiano la raccolta di ricette per poi utilizzarle quando i frutti arriveranno!:), valgono anche post vecchi;
  • il meme è aperto a tutti, spargete la voce!!

Guardate come sono curiosi,spero vivamente che partecipiate numerosi! Un abbraccio a tutti voi! :)

Prugnolo (Prunus spinosa L.)
Azzeruolo (Crataegus azarolus L.)

Corbezzolo (Arbutus unedo L.)

Corniolo (Cornus mas L.)

Giuggiola (Zizyphus jujuba L.)

Melagrana (Punica granatum L.)

Sorbe (Sorbus domestus L.)

Nespola (Mespilus germanica L.)

Mela cotogna (Cydonia oblonga L. )

More di gelso nero (Morus nigra L.)

More di gelso bianco (Morus alba L.)

martedì 15 aprile 2008

Pancake con crema e salsa di fragole

Questi giorni, Moci (..eh eh, Alby :D) non va al lavoro, stiamo verniciando la camera da letto (il colorino sotto vi dice qualcosa riguardo alle tonalità?:) e quando, come in questi giorni, abbiamo il tempo per fare colazione insieme, mi piace prepararla particolare e sostanziosa. Il "rito" dei giorni non lavorativi sono i pancake (non tutte le domeniche, eh? ma per le occasioni speciali!:), per i quali non ho una ricetta fissa, visto che chiaramente non sono della mia tradizione familiare mi piace sperimentare quelle che trovo in rete. Questa usata oggi penso sia finora la migliore, non a caso la fonte è un blog di ricette americane! Avevo poi delle belle fragoline appena comprate e della crema pasticcera rimasta da un dolcetto precedente (non postato, perchè subito mangiato!:), e questo è il risultato..

Ingredienti: (io li ho dimezzati e mi sono venuti 2 pancake):
2 uova
1 cucchiaio di zucchero
3 cucchiai di olio di semi vari
250 cl di latte
200 gr di farina
1/2 cucchiaino da tè di sale
2 cucchiaini da tè di lievito in polvere

Per la salsa di fragole:
4-5 fragole lavate e mondate
3 cucchiaini di zucchero
1 cucchiaio di succo di limone

Per la crema pasticcera:
2 tuorli
120 g di zucchero
20 g di farina
un pizzico di sale
1/2 litro di latte

Procedimento:
Crema: Miscelate lo zucchero con la farina, aggiungete i tuorli ed il sale, lavorando con una frusta fino ad avere un composto soffice. Stemperate versando il latte a piccole dosi e mettete al fuoco a mezza fiamma rimestando continuamente. Lasciate sobbolire dolcemente per 5 minuti.

Pancake: Vi devo confessare che la ricetta originale aveva un procedimento molto lungo al quale io non ho aderito, mi sono limitata a miscelare gli ingredienti nell'ordine che trovate sopra, mischiando con una frusta e facendo attenzione a che non si formino grumi. Poi fate riposare una notte in frigo.
Al mattino ungete una padellina con un tovagliolo imbevuto nell'olio, prendete un mestolo di pastella e cuocete a fuoco medio, fate dorare da un late e poi girate dall'altro, i pancake si gonfieranno. Nel frattempo in un pentolino ponete le fragole con lo zucchero e il limone, fate cuocere 10 minuti mescolando, si creerà una salsa densa e dolce.
Prima che i pancake siano del tutti cotti mettete sul lato già pronto qualche cucchiaio di crema, in modo che col calore si fluidifichi (questa operazione serve soprattuto se, come me, avete preparato la crema in precedenza), impiattate e guarnite con le fragole, servite caldo, e buona colazione speciale!

martedì 8 aprile 2008

Conchiglie con soufflé di asparagi e prosciutto



Oggi ho comprato il nuovo "Sale & Pepe" e non ho saputo resistere alla tentazione di correre a casa a preparare il soufflé in copertina, non avevo mai provato a farne uno. Mancavano quaranta minuti all'ora di pranzo, mi sono fiondata a fare una spesa veloce per gli ingredienti che  mancavano, quando mi sono imbattuta in una confezione che mi ha fatto venire in mente un altro "contenitore" dove potevo cuocere la mia spumina verde: delle conchiglione di pasta trafilate a bronzo! Così le ho cotte, le ho riempite di sufflè e le ho passate in forno una mezz'oretta, sono così grandi che la forchetta proprio non serve per addentarle, sono perfette come finger . Con la crema rimasta ho fatto anche la versione classica e devo dire che si è gonfiata meglio e di più rispetto a quello nei maccheroni, chissà poi perché, forse dipende dalla quantità! Il risultato al palato è decisamente migliore di quello alla vista, come nei migliori cartoni animati la cupolina si è sgonfiata appena uscita dal forno! Ma era solo il primo esperimento!:) Oggi ho comprato anche i lamponi per fare la versione dolce! E con questo post rieccomi nel club, Tulip scusa la mia incostanza! 


Ingredienti (ho dimezzato le dosi rispetto al giornale):
15 g di farina
100 ml di latte
90 g di asparagi (peso già puliti)
2 tuorli 
2 albumi
10 g di parmigiano reggiano grattugiato
25 g di prusciutto crudo in una fetta
1/2 cipolla
25 g di burro
sale

Procedimento:
Pulite gli asparagi, eliminate la base legnosa del gambo, raschiateli con un pelapatate e lessateli per 5 minuti. Scolateli e frullateli nel mixer fino a ottenere una crema omogenea. Tagliate il prosciutto a dadini, pulite e affettate la cipolla e rosolate i due ingredienti con 5 g di burro. Sciogliete 10 g di burro in una casseruola, unite la farina in una volta sola, tostatela per qualche minuto, versate a filo il latte tiepido e cuocete per 5 minuti finché la besciamella risulta densa. Versatela in una ciotola, poi incorporate il parmigiano e il passato di asparagi. Imburrate uno stampo da soufflé da un litro e disponete sul fondo il composto di prosciutto e cipolla (io l'ho distribuito tra tutte le conchiglie, che erano due porzioni-peso 160g-). Sbattete i tuorli con una presa di sale e uniteli alla besciamella. Montate a neve gli albumi con un pizzico di sale e amalgamateli con delicatezza al composto. Versate nello stampo e cuocete nel forno caldo a 180° per 45 minuti (io 35 per le conchigliette).

lunedì 7 aprile 2008

Uomini nudi fritti e Foca Pride



Sono tornata dal mio ritiro mistico-studioso in quel di Urbino, e sono molto emozionata.. l'esame è andato bene e mi è stata comunicata la data di discussine tesi.. il 2 Luglio! E poi l'idea di essere a meno un esame, che sogno! Se penso da dove sono partita tre anni fa, e come sono ora.. una mia amica dice che "l'importante è uscire dall'università diversi da come si è entrati", e con qualche competenza in più si spera, aggiungo io! Sicuramente in questi anni tanto è evoluto, tanto si è maturato e diecimila cose sono cambiate.. In primis le nozioni apprese, seppur all'inizio della mia carriera io e la chimica proprio non ci piacevamo, con dedizione e testardaggine ho imparato a giocarci, è un linguaggio a sè con il quale si possono esprimere concetti senza il bisogno di parole, tanto è vero che ora quasi quasi mi piace!:) Anche dal punto di vista affettivo è un momento molto sereno , convivenza fresca coi muri da colorare, la casa da arredare.. con un orizzonte lavorativo che spazia  tra tanti settori, tra tante passioni.. ho solo l'imbarazzo della scelta e qualche anno per indirizzarmi per poi costruire qualcosa di veramente concreto. Ho una vita colorata, e poi quest'ultimo anno ci si è aggiunto anche il blog, questo spazietto sulla rete che mi da piccole grandi soddisfazioni.. come le amicizie nate, le cose apprese, i complimenti ricevuti, o solamente uno spazio ordinato e dinamico per le mie ricette!:)
Oggi mi è arrivata anche questa dolce sorpresa da Sere! Un premio foca pride, nonchè primo premio virtuale mai ricevuto! Che dire, GRAZIE!! 

Foca L Winner 2008

Io passo la palla focosa (ah ah ah :) a:
Mike: foca futura chef.. tra di noi è stato subito amore!:) Buona fortuna amica, spacca tutti!
SalsadiSapa: foca maitre chocolatier ,per la sua presenza discreta e per avermi svelato con uno dei suoi post che i corsi alla perugina esistono veramente!:)
Lilith: foca witch, per il tocco magico che abbiamo in comune, già il suo nome dice tutto!:)
Lella: foca supporter, grazie per essere stata presente fin dall'inizio!:)
Sere: foca sushi, mi hai iniziata a questo piatto ed ora non riesco più a smettere!!:)

Grazie anche a tutti gli altri, per la vostra presenza silenziosa, guardavo il contatore, più di 2700 passanti.. che onore!
Ed ora la ricetta, che più facile di così si muore.. questi pescetti fritti sono goduriosissimi!!


Ingredienti:
uomini nudi freschissimi (in altre parti d'Italia si chiamano bianchetti o neonate)
farina
olio da friggere (quello extravergine sarebbe il top! Ma effettivamente ne va buttato tanto per la frittura, e visto il costo.. io ho fatto metà con quello di semi)
sale

Procedimento: 
Passate i pescetti nella farina, fino a separarli tutti gli uni dagli altri. Friggeteli per 5 minuti (finché non saranno dorati) in una padella in cui avrete fatto arrivare l'olio a temperatura. Poneteli su carta assorbente salando quanto basta. Serviteli caldi, buon appetito!